Originalità e tanta creatività in Zona Tortona
8 Maggio 2009 | 2 comments | Tweet |
Photo by Marinella
Design, moda, stravaganza, originalità e tanta creatività: è tornato il Fuori Salone a Milano.
Partenza: Linea 2 della metropolitana – Stazione Porta Genova. Appena si esce dalla metropolitana si respira già aria da Salone del Mobile. In ordine, il primo simbolo della creatività che caratterizza questa zona è il ponticello in metallo verde che permette di arrivare direttamente dal piazzale di Porta Genova a Via Tortona. Qui, per tutto l’anno, si trovano appese alle pareti foto, manifesti e qualche volta si possono vedere performance alternative.
Per attraversarlo, nei giorni dedicati al design, bisogna armarsi di tanta pazienza e serenità (come direbbe Arisa). Lo spazio è poco e stretto, e le persone tante, molte direi! In questo caso è meglio seguire i sensi di marcia creati spontaneamente dalle persone, senza cercare una strada alternativa (si potrebbe rischiare parecchio)!
Nella zona di via Tortona, via Savona, via Voghera ogni angolo e vetrina, sono riempiti (nel vero senso della parola) da oggetti e idee innovative dove impera l’originalità, accompagnata spesso dall’utilità sfarzosa e non. Inutile dire che, anche per questa edizione come quella scorsa, l’aspetto ecologico ha la sua parte.
Ma quello che colpisce, oltre alle varie esposizioni, è passeggiare tra le strade milanesi e sentire come sottofondo parole inglesi, francesi, spagnole, polacche ecc, incontrare sguardi e occhi stranieri (cinesi, indiani, coreani ecc). Insomma si respira un mix di culture e forme di espressione che hanno “un incontro ravvicinato” (chissà di quale tipo) per qualche giorno.
In fatto di incontri… anche al momento della registrazione prevista per accedere ad alcuni eventi, in fila alle casette di legno già appositamente predisposte, si può scoprire che il vicino è un Vip (nel mio caso è stato frankie hi-nrg), o un designer famoso. Anche questo è il Salone del Mobile.
Per tutti gli artisti il Salone rappresenta una vera e propria vetrina per le loro creazioni (una vetrina, a mio avviso, un poco costosa visti i prezzi che ho sentito per l’affitto di un locale), ma se si vuole avere successo credendo nel proprio lavoro… qualche sacrifico va fatto!
Tra queste vie è stato un piacere ritrovare oggetti che vedevo da piccola nei campi vicino a casa: le balle di fieno. Quest’anno infatti, presso il Nhow, l’hotel di design più esclusivo di Milano, il Salone ha proposto Dipingimi le balle: una decina di balle di fieno avvolte in un sacco di plastica dipinto poi di tutto punto!
Stimolare la fantasia artistica per dare risalto ad un elemento legato alla storia del nostro territorio pensandolo non più e non solo come ingombrante elemento paesaggistico di sostentamento per il bestiame ma eleggerlo a vero e proprio “raccolto” di immagini ed emozioni. Utilizzare le balle di fieno quale mezzo per esprimere la creatività e l’estro di writer che le trasformeranno in opere artistiche uniche nel loro genere ed irripetibili.
Ci piace far emergere l’emozione che suscita il contrasto tra l’elemento naturale, fortemente legato alla tradizione, la balla di fieno e il graffito, espressione di grande modernità e trasgressione.
Photo by Marinella
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E, per la serie “Quelli che non possono mancare” (si vede che impera il mood di Facebook), Veuve Clicquot non ha paccato all’evento! Presente infatti con la mostra Veuve Clicquot Out of the Box. Entrando nello space si capisce subito che un semplice, ma elegante, pack di una bottiglia di vino, può far muovere la creatività e diventare, per esempio, una lampada per Tom Dixon. All’ingresso una Bentley rende tutto l’allestimento classico e accattivante allo stesso tempo!
Photo by Marinella
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In tutta questa frenesia milanese lo stand di Richard Ginori 1735 @Taste Lounge, progettato da Paola Navone per Pitti Immagine, era un punto di ristoro molto utile per rilassarsi. Il suo space nel Padiglione Visconti offriva divani in pelle marrone e riviste (di design, moda e architettura) da sfogliare… e non mancava certo il cibo! Qui una parete era interamente occupata da piatti. Il risultato era un forte impatto colorato e scenografico all’interno dello space praticamente bianco!
Photo by Marinella
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Per tutti coloro che amano il lato “baby” nascosto in ognuno di noi, il Salone ha proposto un ritorno alla nostra infanzia, in particolare alla fiaba di Biancaneve. Erano infatti esposte, presso il Nhow, le poltrone Queen of Love di Graziano Moro e Renato Pigatti del laboratorio Magazzini del Sale: sedute in materiale plastico riciclato a forma di trono, colorate e sfarzose, che ognuno poteva scegliere in base all’umore e\o al colore preferito! E non solo! Si potevano trovare specchi e mobili retrò ideali per ricreare la scena “Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”
The Queen sat on her own throne, thinking of the Love that coloured her life. Was it Pink, Red, Orange, Yellow, Green, Blue or Black? No matter which colour it was, the fact is that the rainbow was still there after the rain.
Photo by Marinella
Infine, devo ammettere che il profumo di salamella che impregnava la zona… era davvero un ottimo profumino per una pausa pranzo all’aria aperta.
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Marinella |
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Tags: interior, Italy, street culture, trendy Milano, video |
Complimenti per l’articolo Marinella e benvenuta tra i nostri collaboratori!
Benvenuta Marinella!
Ti sentivi una bollicina di Veuve Clicquot anche tu in quella mostra? L’allestimento è davvero bello ^w^
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