Fallen Princesses: le principesse Disney nel mondo reale
13 Luglio 2009 | 7 comments | Tweet |
Dina Goldstein - Cinder
Tutte da bambine abbiamo sognato almeno una volta di incontrare il principe azzurro delle fiabe, e una volta cresciute abbiamo ricercato, con meno pignoleria, un partner che potesse essere anche in poco ricondotto a quell’idilliaco ideale.
Ma perchè le fiabe finiscono sempre con un “e visseri felici e contenti” senza entrare nei dettagli. Chi ha stabilito che cosa si intende per felicità?
When we were children, we dreamt at least once to run into charming prince, and when we grew up we have looked for a partner who could have some aspects of that ideal.
Why don’t fairy tales always end with “happily ever after” whithout any detail? Who decided what happiness is?
Dina Goldstein - Cinder
Dina Goldstein - Snowy
Dina Goldstein, fotografa pluripremiata canadese, ci racconta con un tocco di humor nero la quotidianità dietro quel “e visseri felici e contenti”, nei suoi scatti “Fallen Princesses”.
Il progetto “Fallen Princesses” nasce dall’osservazione della Goldstein di come le bambine assimilano le fiabe Disney a cui non manca mai un finale felice con una ragazza popolana che viene salvata dal principe di turno.
Dina Goldstein, Canadian photographer who won many awards, tells everyday life with a bit of black humor after the sentence “happily ever after” in her “Fallen Princesses” set.
“Fallen Princesses” project was thought up while Dina Goldstein was observing how little girls assimilate Disney fairy tales where there’s always an happy ending and a lower class girl who is saved by a prince.
Dina Goldstein - Snowy
Dina Goldstein - Rapunzel |
Dina Goldstein - Rapunzel
Nei cartoni animati Disney ispirati dalle fiabe dei fratelli Grimm è stata totalmente eliminata la componente crudele e macabra, per questo motivo Dina Goldstein ha iniziato a immaginare le principesse nella quotidianità:
Gruesome and cruel elements were completely eliminated in Disney animations inspired by Grimm’s tales, for this reason Dina Goldstein began to imaginate princesses’ everyday life:
Ho iniziato ad immaginare le perfette Principesse Disney conforntarsi con la realtà che si ripercuote tra le donne attorno a me, come una malattia, una dipendenza e problemi psicologici.
I began to imagine Disney’s perfect Princesses juxtaposed with real issues that were affecting women around me, such as illness, addiction and self-image issues.
Dina Goldstein - Not-so-Little Red Riding Hood
Dina Goldstein - Sleeping Beauty
Dina Goldstein - Belle |
Dina Goldstein - Jasmine
Fonti/Via:
Dina Goldstein’s Website
Laura |
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Tags: Canada, Disney, fairytale |
Ecco la triste e dura realtà, con un tocco di ironia.
Rapunzel però di ironico ha proprio poco, Dina Goldstein ha ritratto una scena straziante.
L’altra faccia della medaglia, purtroppo!
Io preferisco la parte buona!
Bellissimo servizio!
Ehm Raperonzolo non mi è piaciuta… Ma Biancaneve dai… che risate xD
@°BamboliTa°
Sì, sono d’accordo, Raperonzolo è un po’ troppo forte!
Biancaneve fa spisciare… notare il principe che sta guardando le corse dei cavalli XD
Il servizio è davvero bello, riflette totalmente la nostra realtà…
Le foto che preferisco sono quelle di Belle e Jasmine. In effetti avete ragione, Raperonzolo è un pò troppo forte.
trovo forte allo stesso modo Jasmine e Rapunzel.E’ il nostro background culturale che ci fa trovare più accettabile che Jasmine sia inserita in una scena di guerra, straziante e che miete migliaia di vittime, piuttosto che Rapunzel, sola e allettata in ospedale alle prese con quello che si intuisce un brutto male: siamo figli del benessere. La guerra ci appare lontana, come se non ci riguardasse da vicino, e roba di “altri”. Le malattie no: fanno leva sulle nostre paure più profonde, che scacciamo e da cui rifuggiamo. Questa fotografia di Rapunzel ce le sbatte in faccia senza riserbo. Personalmente davvero non trovo meno straziante la situazione fotografata con Jasmine, anzi. Riuscite entrambe le fotografie, nonostante il lato indiscutibilmente macabro che mettono in scena.
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