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Su Blackwell e la Poesia della Carta
| 1 Aprile 2009 |
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Su Blackwell è un’artista inglese che trasforma la carta in poesia.
Resto sempre stupita dal fascino delle sue creazioni e penso non ci sia nessuno che descrive meglio la sua arte come fa lei stessa sul suo sito personale:
Su Blackwell is an english artist who turns paper into poetry.
I’m amazed at her fascinating creations and i think that there’s nobody who can describe her art as she does in her website:
La carta è stata usata per comunicare fin dalla sua invenzione; sia tra le persone che come tramite per rivolgersi al mondo degli spiriti. Utilizzo questo delicato ed accessibile mezzo e uso processi irreversibili e distruttivi per riflettere la precarietà del mondo in cui viviamo e la fragilità della nostra vita, dei nostri sogni e delle nostre ambizioni.
È la delicatezza, il leggero senso di claustrofobia, come se questi personaggi e il paesaggio, in cui sono stati intrappolati per tutto questo tempo, siano stati improvvisamente liberati.
Le composizioni hanno un’urgenza intorno a loro, le scelte fatte nel ritagliare le persone dalle illustrazioni sembrano spingere le persone verso la propria strada, verso la scoperta di qualcosa o forse verso la fuga. E i paesaggi parlano di un mistero desolato, una crescente consapevolezza nell’aria.
Paper has been used for communication since its invention; either between humans or in an attempt to communicate with the spirit world. I employ this delicate, accessible medium and use irreversible, destructive processes to reflect on the precariousness of the world we inhabit and the fragility of our life, dreams and ambitions.
It is the delicacy, the slight feeling of claustrophobia, as if these characters, the landscape have been trapped inside the book all this time and are now suddenly released. A number of the compositions have an urgency about them, the choices made for the cut-out people from the illustrations seem to lean towards people on their way somewhere, about to discover something, or perhaps escaping from something. And the landscapes speak of a bleak mystery, a rising, an awareness of the air.
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